Negli ultimi anni però è emersa una nuova forza attrattiva: i social media, che hanno spostato il potere da Google e cambiato il modo in cui scopriamo le informazioni.
Google è stato il principale motore di ricerca per oltre due decenni e durante questo periodo ha subito tantissime modifiche al suo algoritmo di ricerca. Questi cambiamenti hanno influenzato notevolmente il modo in cui vengono classificati i siti Web (e di conseguenza anche il loro sviluppo) e il modo in cui gli utenti cercano informazioni online.
Ciò che contraddistingue Google dagli altri motori di ricerca è che ha reso possibile fornire risultati che corrispondano sempre di più alle intenzioni dell'utente, anticipando spesso le loro necessità.
Grazie a tecniche di machine learning e intelligenza artificiale, Google è stato in grado di comprendere il contesto di una ricerca, interpretare il significato di una query e restituire risultati sempre più rilevanti.
Finchè quindi la ricerca di informazioni online è diventata una parte essenziale della vita quotidiana, anche su nozioni e risultati che in fondo conosciamo già.
Sebbene poi Google cerchi di soddisfare le esigenze degli utenti, ha anche una sfida contraddittoria: mantenere gli utenti sulle proprie pagine dei risultati di ricerca. Con l'obiettivo di migliorare ulteriormente l'esperienza dell'utente, Google ha introdotto molte nuove funzionalità direttamente nelle SERP.
Un esempio chiave è il Knowledge Panel , che fornisce informazioni direttamente sulla pagina dei risultati, diminuendo così il traffico dei siti web.
Uno degli ultimi esempi invece, sono le PPA ( People also ask ), di cui abbiamo parlato qui .
Ma mentre Google dominava il mondo della ricerca, le piattaforme di social media come Facebook, Twitter e Instagram crescevano in popolarità e con un obiettivo comune: la connessione delle persone e l’orientamento personalizzato dei contenuti.
Con l’avvento dei social media, il comportamento di ricerca ha iniziato a cambiare in modo significativo. La comodità della ricerca all’interno delle piattaforme social, unita agli aggiornamenti in tempo reale e alle nuove potenzialità degli algoritmi social, ha creato una nuova aspettativa di immediatezza e pertinenza che Google, seppur esista il circuito news, non riesce a fornire. Gli utenti ora si aspettano risposte immediate dai loro social network.
Siamo certi che Google non resterà a guardare e avrà già qualche nuova feutures in sviluppo per mantenere alta la fedeltà dei sui utenti.
Per ora però, per argomenti specifici, il 40% degli utenti della generazione Z si rivolge a TikTok o Instagram prima di eseguire una tradizionale ricerca su Google.