Siamo arrivati alla decima puntata del nostro Podcast. Il tema è quello delle strategie digitali. Qual è l’approccio giusto? Quale il modello da seguire? In una conversazione ricca di argomentazioni e casi di successo, scopriamo il Mindset Funnel, framework sviluppato da Claudio Tonti, Head of Strategy a Websolute.
Il Mindset Funnel non è solo un innovativo modello composto da quattro stadi raffiguranti gli stati mentali in cui si trovano le persone di fronte a un prodotto o servizio, ma è soprattutto un’interessante risposta alla complessità del digitale, dove i percorsi possono essere tanti e la necessità di semplificazione indispensabile.
Cercando di capire in quale dei quattro stadi si trova una persona e, di conseguenza, disegnando un’esperienza che rispecchi bisogni, esigenze e caratteristiche di quella determinata fase, prende vita un approccio strategico efficace e misurato. Un approccio che fa emergere la vocazione di ogni touchpoint e tipo di contenuto, al fine di soddisfare il cliente e aiutare l’azienda a raggiungere i propri obiettivi, di vendita e notorietà.
Ma quali sono i quattro Mindset? Scopriamolo insieme.
In questo stadio, la persona non sa ancora cosa desidera. Esplora per arrivare a formulare il suo desiderio. È la fase in cui deve orientarsi tra molte opzioni, informazioni e possibilità, con l’obiettivo di capire cosa gli piace e cosa il brand ha a disposizione per le sue necessità (talvolta inconsce).
Nella fase esplorativa, l’architettura delle informazioni assume valore fondamentale e deve rispettare le caratteristiche tipiche di una fase di ricerca.
Esploro è, dunque, lo stadio:
- dello studio dei prodotti (in questo senso il taglio editoriale e le foto contestualizzate possono aiutare la persona a formulare desideri precisi);
- di touchpoint che favoriscono la ricerca quali Pinterest, Google Images, Google Search, Listing di prodotto, Marketplace o aree del sito adibite alla ricerca;
- di percorsi e scelte che sostengono naturalmente l’indagine e la scoperta dei prodotti e dei servizi dell’azienda (esempio la proposta di soluzioni basate su interessi).
Secondo stadio, un potente motore che conduce all’azione. La persona inizia a desiderare ciò che vede e la comunicazione deve modificarsi completamente per adattarsi a nuovi bisogni. Il nuovo stato mentale, il desiderio, va trattato in maniera corretta. Per questo cambiano i contenuti e le parole, cambia il linguaggio. In questa fase non è necessario informare ma emozionare. Il prezzo non è fondamentale, e nemmeno i dettagli di prodotto o informazioni razionali. Un esempio? Mentre un configuratore 3D è più adatto al momento dell’esploro (lo stadio in cui si cercano di capire le possibilità), in questa fase, un video capace di risvegliare emozioni positive, può davvero fare la differenza. Per convincere e far radicare il desiderio.
Quando la persona arriva a volere significa che ha scelto, che gli piace quel determinato prodotto o servizio. Di conseguenza si apre una fase in cui riemerge la parte razionale, gli ostacoli e le domande. E a queste domande l’azienda deve essere pronta a rispondere. ù
Qual è il prezzo del prodotto? Dov’è l’Hotel? La cancellazione è gratuita? Posso fare il reso? Le informazioni e i contenuti legati allo stadio del “voglio”, dunque, devono anticipare ogni domanda e obiezione, risolvendola. In questo senso, risulta indispensabile il confronto con il Customer Care, spazio dove recuperare possibili domande.
Solo se la pagina del sito web o la campagna pubblicitaria studiati per la fase “voglio” permettono di superare dubbi e obiezioni, avremo persone più propense a raggiungere il quarto stadio: concludere l’acquisto.
Superati gli ostacoli dello stadio “voglio” si arriva alla fase dell’acquisto. Le domande che emergono sono diverse (e nuove) e, affinché l’acquisto venga concretizzato rapidamente, occorre accompagnare il futuro cliente in ogni momento di questa delicata fase.
Come? Inserendo elementi capaci di finalizzare la vendita (esempio: tutti i metodi di pagamento) e dando tutte le informazioni possibili per completare in maniera semplice e veloce l’acquisto.
Se non si vendono i prodotti direttamente, come nel caso di automobili o cucine, si possono comunque creare connessioni per portare all’acquisto (esempio Call To Action quali “Contatta l’agente”). In ogni caso, la regola è una e semplice: evitare ogni possibile frizione nel processo di vendita. È la semplicità a creare clienti fedeli!
Modello che si collega a quattro possibili stati mentali in cui si possono trovare le persone di fronte a un prodotto o servizio digitale, il Mindset Funnel è un interessante tentativo di semplificare la complessità del Journey Digitale di chi entra in contatto con un brand.
Tra le sfide per il futuro potrebbe esserci il definire peculiarità ed elementi di un quinto Mindset, quello legato alla fase che segue l’acquisto e che potremmo definire “condivido e mostro”. Anche in questo caso è possibile studiare strategie ad hoc per favorire il racconto di esperienze e suggerimenti spontanei.
E tu cosa ne pensi? Se vuoi suggerirci la parola giusta per definire il quinto Mindset oppure vuoi condividere domande, riflessioni o indicarci ospiti, da oggi è anche attiva la nuovissima casella email [email protected] . Ti aspettiamo!