Questa tendenza comporterà inevitabilmente un processo di selezione: avranno successo i progetti in grado di sfruttare al meglio le opportunità di personalizzazione, contestualizzazione e immediatezza del mobile. Vincerà la consapevolezza del potenziale delle app: offrono ai brand la possibilità di creare un nuovo ecosistema di engagement che porta valore a consumatori, ma anche a partner e dipendenti, con informazioni mirate e contestualizzate, contenuti proposti sotto forma di servizi e prodotti intelligenti.
fonte: Gartner Inc.
L’obiettivo che sta dietro la creazione di spazi connessi, siano essi personali o di lavoro, è semplice: riguarda la progettazione di soluzioni che rendono molti aspetti della vita quotidiana più facili da gestire, più efficienti e più sicuri. Immaginate di poter controllare con lo smartphone, da remoto, elettrodomestici, impianti elettrici, impianti di riscaldamento, videocamere, sistemi di allarme. Lo spazio e gli oggetti gestiti tramite app mobile diventano distribuiti e con il supporto dell’intelligenza artificiale sostengono una gestione proattiva delle cose che tiene conto delle abitudini delle persone e anticipa le loro esigenze.
Proporre esperienze personalizzate basate sulla localizzazione ha enormi potenzialità in vari contesti:
In realtà l’elenco degli ambiti in cui un utente può trarre vantaggio da comunicazioni microlocalizzate è molto ampio e si estende anche a locali pubblici, eventi, aeroporti, trasporti, GDO, strutture sanitarie, università, PA.
Acquisiranno sempre più importanza le app che consentono agli utenti una gestione proattiva del proprio benessere e della propria salute. Ci riferiamo al mobile health ma in generale a tutte le applicazioni che riguardano la capacità dei device di monitorare le attività del corpo, raccoglierne ed elaborarne i segnali per proporre contenuti mirati: dai programmi di fitness alle diete personalizzate, fino a cure mediche programmate attraverso la collaborazione con professionisti.
Le aziende che integrano l’intelligenza artificiale nelle loro applicazioni sono in grado di creare momenti mobile estremamente rilevanti. Seguendo un approccio data-driven un’azienda potrebbe supportare l’utente nel completamento di un task o nel raggiungimento di un obiettivo risparmiando tempo e risorse (Uber, con l’indicazione di una meta, elenca i driver che effettuano il migliore percorso in considerazione dell’orario e delle condizioni del traffico); predire comportamenti di acquisto e adattare di conseguenza le politiche promozionali e l’advertising, ma anche l’assortimento dei magazzini sul territorio e lo sviluppo di nuovi prodotti; apprendere i modelli di comportamento degli utenti per rendere le interazioni sempre più personali e utili.
La capacità dei brand di interagire con gli utenti in base alle loro routine, alle loro abitudini, all’utilizzo che fanno degli oggetti, permetterà di fare la differenza evitando interazioni stand-alone a favore di un sistema di esperienze che vedono le relazioni con le persone al centro.